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La cornice come opera d’arte

Capita a volte che appassionati e esperti di pittura, antica o moderna, abbiano scarse nozioni sulle cornici. La cornice, in verità, è un’opera d’arte essa stessa, indispensabile al dipinto che contiene, esprimendo il gusto di un’ epoca e molte tendenze significative della mentalità, della cultura e della sensibilità di differenti periodi storici. Ma raramente questi semplici concetti vengono intesi nel modo giusto e assimilati dagli studiosi nel modo giusto In altre parole tutti gli esperti sanno bene quanto la cornice sia importante e quanto sia veicolo di cultura e di emozioni, come i dipinti cui la cornice stessa è destinata. Però mancano spesso adeguate spiegazioni di questo fenomeno e notizie utili per circoscrivere bene un tale argo- mento e renderlo intellegibile a tutti. Un quesito frequente, quando ci si trova di fronte a un dipinto antico e non si hanno cognizioni adeguate, è se la cornice che vediamo risulti originale o meno. E solo una grande esperienza e un grande acume permettono di rispondere esaurientemente a un simile quesito. Le cornici, poi, sono particolarmente fragili e delicate e bisogna tenere ben presente anche una problematica del genere.

Moltissimo, infatti, si è perso nel corso dei secoli, le imitazioni sono frequentissime, i cattivi restauri altrettanto. Dunque il conoscitore non può mai dare nulla per scontato ma deve conoscere questa peculiare tipologia di oggetti d’arte attraverso uno studio attento e una precisa informazione. E’ proprio ciò che troviamo in questo libro dove vengono esaminate numerose e splendide cornici, raccolte con autentica passione e estrema competenza da due espertissimi della materia. E il libro è veramente, prima di ogni altra cosa, la storia di una lunga passione e di una lunga dedizione alla ricerca in questo settore. L’arco cronologico coperto è molto ampio perchè si va dalla fine del Quattrocento alla metà del diciottesimo secolo. Resta fuori l’Impero, che costituisce una sorta di limite spazio-temporale cui gli autori si sono saggiamente attenuti per lasciare organicità al loro lavoro. Il frutto di una passione, quindi, che, nata in un ambiente culturalmente già orientato allo studio e all’amore per l’arte antica, è maturato attraverso un approccio spontaneo all’argomento nutritosi poi, a mano a mano, di ricerche storiche e tipologiche che rendono ora l’opera che si pubblica un utilissimo catalogo, ricco di tutti gli elementi necessari per fornire agli studiosi elementi sicuri e circostanziati rivolti all’individua- zione esatta dei vari modelli. Osservare, nelle case o nei musei, prima le cornici e poi le opere inseritevi può apparire a molti una stranezza. E invece questo libro dimostra come si tratti, in realtà, di una scelta consapevole e pregevole i cui risultati sono qui evidenti. Ogni cornice ha una sua particolarità e una sua storia, per questo non si troverà mai, nel testo che qui pubblichiamo, una cornice uguale all’altra. La fantasia e l’estro di grandi maestri-artigiani sembrano invero infiniti. Leggiamo qui, nelle pagine del nostro libro, il riflesso di una sorta di desiderio onnivoro da parte dei collezionisti che non conoscono limiti alla loro ricerca e alle loro acquisizioni, tesi verso la scoperta di cornici sempre più belle e ricche. La ricognizione inizialmente può essere rivolta alla quantità ma poi l’esito è la qualità, qualità sempre più raffinata e sempre più preziosa. Ed è notevole ricordare come la cornice antica spesso non venga acquistata da esperti ma al contrario da profani che sono incuriositi e come rapiti da questa particolarissima forma di scultura, così fascinosa e in qualche modo “nuova”, vera e propria scoperta nel campo dell’antiquariato. Quei profani, poi, se hanno la capacità di continuare e comprendere diverranno inevitabilmente esperti e competenti. Certo giova molto, in questo caso, la formazione familiare di chi, cresciuto in un ambiente di commercianti di dipinti antichi, mobili e sculture, ha modo ben presto, per spontanea predisposizione, di accostarsi a questo ambito in maniera naturale, quasi senza rendersi conto di essere entrato in un campo così poco noto e frequentato, al punto di riuscire a contagiare e influenzare potenziali collezionisti, trasmettendo loro quella stessa passione e quella stessa competenza. Ed è proprio la storia racchiusa in questo libro. Così il volume diventa un percorso di scoperta e di profonda soddisfazione estetica, introducendoci anche a interessanti meditazioni sull’utilizzo e la percezione odierna della cornice antica nel più vasto settore del collezionismo d’arte. Scopriamo, così, (per fare un unico ma significativo esempio) come risulti ben chiara la bellezza dell’ accostamento tra cornice antica e dipinto moderno, persino informale, talvolta ben più interessante dell’accostamento tra cornice antica e dipinto antico. Così chiunque potrà constatare come opere di artisti quali Mirò, Twombly, Fontana, Vedova, inserite in una cornice, ad esempio, cinquecentesca rifulgano in tutto il loro splendore, esaltando altresì la magnificenza della cornice stessa. Risulta perfetto, allora, l’equilibrio tra la forma rinascimentale e segni di pennello astratti dai colori accesi e violenti, ricchi di poesia ed eleganza. Il nostro libro, peraltro, ci insegna anche i principi fondamentali della conservazione e della valorizzazione delle cornici. Comprendiamo bene, dall’analisi del testo, come nel caso delle cornici antiche le patine non debbano mai essere alterate, in segno di genuinità e di corretta comprensione del passato. Se vi sono mancanze non recenti, ad esempio svelature, abrasioni della doratura o mancanze di legno, bisogna evitare il restauro a tutti i costi. Restaurare, infatti, in tali casi toglierebbe il carattere di originalità alla cornice che invece deve es- sere assolutamente preservato. Naturalmente c’è caso e caso. Un esempio che, all’opposto richiede oculati interventi, riguarda le cornici antiche che ritroviamo tutte dipinte in nero, una sorta di segno di lutto riscontrabile specie nella tradizione ottocentesca. Ma in questi casi l’asportazione della vernice nera permette il recupero di ori e lacche per lo più in stato di conservazione ottimale perchè protetti dal nero che ha evitato il contatto con agenti atmosferici deterioranti. In tali condizioni il restauro è necessario per ritrovare la verità storica e estetica della cornice.
Così si compie perfettamente il tragitto che il libro ci indica, arricchendoci di tante e variegate nozioni tali da metterci in condizione di inquadrare al meglio il problema della cornice, della sua storia e del suo significato artistico.
Claudio Strinati


L’antica cornice

Con le cornici si può instaurare una sorta di dialogo continuo, uno scambio di sensazioni e di varie informazioni, finalizzato ad una continua ricerca di conoscenza.
La cornice, quindi, non è solo pura apparenza, ma è anche e soprattutto bellezza, arte, creatività, rarità; il significato di questa raccolta è comunicare un esperienza di passione e ricerca come individui e come collezionisti. E poi non dimentichiamo che il collezionismo è vera e propria gioia del possesso, anche se a volte maniacale degli oggetti.
Spesso si sente dire che non sono le cose meravigliose a mancare, ma è la meraviglia, questo pensiero è talmente diffuso che c’è persino chi non ride e piange più: a sfatare questa credenza, ci aiuta l’Arte che con la positività del “bello”, in questo caso la cornice, ci aiuta a ritrovare la meraviglia osservando meravigliosi oggetti come quelli raccolti in questo volume, frutto di una ricerca accurata per il “bello”, dalla cultura, da una passione, direi quasi amore per quell’oggetto meraviglioso che è la cornice antica.
Ci si potrebbe chiedere perché collezionare cornici e appenderle vuote alle pareti. Innanzi tutto le misure contenute rendono questi oggetti ancora più affascinanti e ci fanno meglio riflettere sulla lavorazione, sui dettagli, sui decori. E poi il vuoto che racchiudono ci lascia immaginare con maggior facilita qualsiasi cosa, reale o fantastica, ed inoltre può esaltare la pura bellezza, farcene assaporare l’eleganza, la raffinatezza, la preziosità in quanto oggetto d’arte in sé, con un proprio valore artistico e storico, considerare finalmente in modo assolutamente avulso rispetto all’abituale ruolo di “limite” posto o imposto intorno ad un altro oggetto d’arte.
La cornice arriva perciò ad acquisire finalmente una sua valenza, come elemento non accessorio ma essenziale, poiché chiude, poiché è struttura portante, senza una propria cornice nulla si reggerebbe, senza una struttura nulla può essere immaginato, una casa senza un contorno ambientale e quindi geografico non può esistere se non nella fantasia di chi la immagina. Possiamo inoltre dire che non vi può essere punto di partenza e d’arrivo se non sappiamo decidere se sia più importante la cornice o il suo contenuto, quello che sta dentro o quello che rimane fuori; da parte mia è molto tempo che ho fatto questa scelta dettata da una vita dedicata alla ricerca e allo studio delle cornici antiche.
Anche se oggi le cornici antiche vengono a volte identificate come un “simbolo di prestigio” rimane comunque in dubbio il loro valore artistico. Per me la cornice ha sempre rappresentato e continua a rappresentare, al di là del suo valore storico oltre che artistico, molto di più di un oggetto di scambio o di commercio, essa è un elemento in grado di suscitare “meraviglia” amore e desiderio di possesso, la felice conseguenza è il collezionismo di questo meraviglioso oggetto, la cornice antica.
Franco Sabatelli